Sempre più frequenti e interessanti i ritrovamenti archeologici vercellesi

 

Dopo le terme ora l'anfiteatro, o meglio, quanto ne resta dopo gli scempi edilizi degli ultimi trent'anni

 

Vercelli agosto 2006

Chissà perchè nella nostra città si dimentica con facilità estrema quello che non è "politico" ricordare. Un esempio l'anfiteatro. La piantina qui sotto mostra ciò che già nel 1930 e nel secolo XIX si sapeva: cioè dove è esattamente l'anfiteatro. Tuttavia dal 1930 a pochi anni orsono né i piani comunali né l'archeologia "ufficiale" facevano mostra di credere all'esistenza del monumento. Oggi si vede chiaramente quali edifici sorti nell'area hanno fatalmente "incontrato" i ruderi, occultandone il ritrovamento. Quanto si sia sacrificato alla protervia dei palazzinari in questa omertosa città piemontese nel trentennio trascorso non è facile quantificare, certo moltissimo e con moltissime compiacenze, a tutti i livelli.

Ora forse si volta timidamente pagina all'insegna del "turismo culturale", ma occorre non dimenticare e non abbassare la guardia. Chi a Vercelli per decenni si è battuto, fra il disinteresse generale, affinché qualcosa cambiasse (la rosa dei nomi è estremamente esigua) almeno per quanto riguarda l'archeologia ed i BB CC, è stato "stancato", ha subìto ingiuste "damnatio memoriae" e certo non viene ricordato nei giorni festivi.

 

 

L'Anfiteatro e il parco archeologico

Le Terme

 
 
 
 
L'Anfiteatro e il parco archeologico

[...] a' tempi miei si sono visti sotterra tra la Cittadella e la Chiesa di S. Giacomo i vestigj d'un anfiteatro simile ai Romani, nel quale intorno v'erano seggi di pietra, e nel mezzo furono ritrovate due bellissime statue di marmo, una d'uomo, e l'altra di donna, che si dissero esser di... . E poco discosto da quel luogo, anzi in sito congiunto, si vide esser un porticciulo coperto, in mezzo del quale v'era una tavola di marmo finissimo, con un suolo artificioso, ed intagliato di lettere, che per l'antichità non si potevano leggere; e si andava congetturando, che questo fosse il luogo, dove risiedevano i Giudici, e padrini delle liti, e duelli. E nel luogo per incontro al bastione fuori della Città, e vicino alle mura della Cittadella, si videro le fondamenta d'un Ippodromo assai grande, e di forma rotonda.»

Giovanni Francesco Ranzo (1550-1618 ) &laqno;Memorie che possono servire alla Storia di Vercelli».

 

 

&laqno;In occasione di scavazioni (per le rinnovate fortificationi) si riconoscono sollevate vestiggia di grande anfiteatro »

Marco Aurelio Cusano (sec. XVII) &laqno;Tripartito historial discorso sull'origine e successi di Vercelli »

 

 

Anfiteatro, ricostruzione grafica basata sulla porzione scavata.

 
 
 
 

Foto Greppi da "La Stampa" 10/8/2006

"Vercelli fortificata nel 1610" con la struttura ellittica dell'anfiteatro. Copia di mano del conte Edoardo Arborio Mella da un originale della Biblioteca Reale di Torino, attualmente irreperibile. (Vercelli Biblioteca Civica). Da G.Sommo "Vercelli e la memoria dell'antico", Vercelli 1982, p. 270.

Antiche strutture murarie visibili nel 1938, da un disegno del Geom. Chicco tratto da "Vercelli romana", tesi di laurea del Prof. Guala. Da G.Sommo "Vercelli e la memoria dell'antico", Vercelli 1982, p. 271.

Da La Stampa 10 agosto 2006 p. 35

 

24-09-2006, LA STAMPA, VERCELLI, pag.39  

GIORNATA EUROPEA PER IL PATRIMONIO IL MONUMENTO, CON TRE ORDINI DIGRADINATE, OSPITAVA FINO A 17 MILA PERSONE Vercelli riunita nell'anfiteatro ritrovato Ieri il Comune ha aperto l'area degli scavi alla cittadinanza con visite guidate

Gloria Pozzo .

Vercelli e' una citta' dal patrimonio culturale immenso, seconda solo a Torino e finalmente inserita nel circuito nazionale delle citta' d'arte. Di fronte a una ricchezza simile la parola d'ordine puo' essere solo una: valorizzare». Nella sala consiliare del Municipio il sindaco Andrea Corsaro, affiancato dalla dottoressa Giuseppina Spagnolo della Sovrintendenza per i Beni Archeologi del Piemonte e dall'architetto Liliana Patriarca, direttore del Settore sviluppo urbano del Comune, ha illustrato ieri le linee programmatiche di valorizzazione dell'area in cui e' stato recentemente rinvenuto l'anfiteatro romano. Il Comune, con la Sovrintendenza e con il museo Antichita' Egizie di Torino, ha infatti scelto la Giornata europea per il Patrimonio per presentare alla cittadinanza "L'anfiteatro ritrovato", illustrando le caratteristiche del ritrovamento e organizzando una visita guidata sul luogo dello scavo. "L'intenzione dell'amministrazione ha affermato Corsaro - e' di recuperare l'intera area, evidenziando in modo consono il ritrovamento e riqualificando in modo sostanziale uno degli ingressi in citta'". La zona interessata e' quella compresa tra viale Rimembranza, corso De Rege, corso Salamano e via Massaua: attraversata dalla roggia Molinara, fino a poco fa era coltivata a kiwi, mentre e' tuttora circondata da edifici in stato di degrado. Il piano, a lungo termine, e' quello di realizzare un parco archeologico cittadino, che renda merito dei diversi ritrovamenti presenti in citta' (come le terme sul retro del Seminario e la domus romana nei pressi del Tribunale) e riporti i numerosi reperti attualmente conservati a Torino. "Nel redigere il piano regolatore ha spiegato l'architetto Patriarca - abbiamo tenuto conto delle possibilita' offerte da questo eccezionale rinvenimento. La zona, prima destinata a edificazione, diventa ora ''area strategica'', in modo da permettere la prosecuzione degli scavi e la salvaguardia del ritrovamento". Il primo, delicato, passo in questa direzione e' la proposta di convenzione con i proprietari delle aree edificabili, in modo da consentire alla Sovrintendenza e al Ministero di porre i necessari vincoli e limiti di salvaguardia. "Fermarsi ora ha affermato Corsaro sarebbe una sconfitta per tutti". Alla dottoressa Spagnolo il compito di illustrare storia e caratteristiche dell'imponente monumento, i cui primi resti vennero alla luce durante i lavori di deviazione della roggia Molinara del 1928. A pianta ellittica, con tre ordini di gradinate e una capienza di 17.500 persone, l'anfiteatro fu edificato tra il I e il II secolo dopo Cristo. Una volta dismesso, venne utilizzato come cava di recupero di materiali edilizi e luogo di sepoltura. Come i piccoli gruppi di cittadini hanno potuto osservare, il ritrovamento riguarda i muri radiali che sostenevano un settore delle gradinate: e' possibile individuare la presenza di un ambiente di servizio, destinato al passaggio di gladiatori e belve nell'arena, o ai riti propiziatori che precedevano i combattimenti, mentre i piccoli frammenti in marmo pregiato rinvenuti nello scavo inducono a immaginare una costruzione particolarmente prestigiosa e importante.

 

Vercelli progetta un parco archeologico

17 gennaio 2007

L'anfiteatro romano di Vercellae, di epoca imperiale (I-II secolo dopo Cristo), potrebbe diventare il cuore di un parco archeologico nel territorio di Vercelli. La proposta è stata lanciata dal sindaco del comune, Andrea Corsaro, in seguito ai sondaggi della Soprintendenza Archeologica del Piemonte che hanno confermato l'importanza dei resti presenti nella zona. Per il momento è stato assegnato l'incarico per l'elaborazione di un progetto di recupero allo studio torinese di architettura Isola, quello che ha realizzato la ristrutturazione dell'area delle Porte Palatine a Torino. La giunta vercellese ha recentemente concluso un accordo con la Fondazione Guggenheim per l'allestimento di tre grandi mostre e punta sempre di più alla valorizzazione dei beni artistici e culturali della città. 

 

© 2008 Ministero per i Beni e le Attività Culturali

 

 

13-04-2007, LA STAMPA, VERCELLI, pag.64  

Lunedi' 13 aprile

Si approva il nuovo piano regolatore

PARCO ARCHEOLOGICO. IL PROGETTO

Anfiteatro, firmata la convenzione Ieri dalla giunta comunale per i proprietari dei vecchi caseggiati della''Ca' da rat''

Il Consiglio comunale con la discussione per l'adozione definitiva del nuovo piano regolatore generale si svolgera' lunedi' 23 aprile dale 9 alle 13 e dalle 14,30 alle 20. Lo ha deciso il presidente del Consiglio Camillo Bordonaro, con la solita, doppia convocazione, in prima seduta alle 10 di sabato 21 aprile e in seconda convocazione appunto per l'intera giornata di lunedi' 23. ENRICO DE MARIA VERCELLI Anfiteatro: ieri importante passo avanti nella definizione del grande progetto che ha lo scopo di valorizzare l'immensa area tra viale Rimembranza e corso De Rege dove, l'estate scorsa, sono venute alla luce, grazie ai lavori della Soprintendenza ai Beni architettonici del Piemonte, sostenuti dal Comune, ampie e ben conservate parti di quello che si sta sempre piu' rivelando come uno dei piu' grandi anfiteatri romani (130 metri di ellisse, 50 in piu' rispetto a quello di Verona). La giunta comunale ha infatti approvato la convenzione che sara' sottoposta nei prossimi giorni dal sindaco ai proprietari degli immobili che sorgono e sorgevano nell'area interessata e nella cosiddetta Ca' da rat». Osserva Corsaro: &laqno;Lo studio Isola di Torino, tra i piu' famosi d'Italia - e' quello, per capirci, che ha recuperato le Porte Palatine del capoluogo piemontese - ci ha preparato un progetto di grande valenza in grado di riqualificare un intero quartiere. Innanzitutto, prima di compiere qualunque altro tipo di atto, dovro' illustrarlo ai proprietari dei terreni e dei caseggiati della zona, per avere il via libera verso una grande operazione che prevede la realizzazione del parco archeologico, con ingressi da viale Rimembranza e da corso De Rege, la sistemazione della roggia, con il supporto dell'Ovest Sesia, e la costruzione di nuovo caseggiati, integrati nel progetto Il parco archeologico, con i necessari spostamenti delle volumetrie, sara' realizzato grazie al fatto che l'area e' stata inserita con il nuovo piano regolatore tra quelle ''strategiche''. E' un progetto su cui contiamo molto e vorrei davvero che l'intera citta' ne venisse coinvolta. La valorizzazione del grande anfiteatro e' tra i punti-base della politica storico-culturale dei prossimi anni».

 

Il progetto nel sito dello studio

Un progetto ISOLA ARCHITETTI

 

Un link da consultare:

http://nellanebbia.wordpress.com/2008/05/08/lanfiteatro-ritrovato/

LA SESIA 20/3/2009 p. 8

Si riqualifica la "Ca di rat"

Alloggi e piazze attorno all'Anfiteatro

Tre grandi blocchi con superfici residenziali e commerciali a fare da cornice al parco archeologico, a cui si accederà attraverso due piazze; poi giardini e, pure, un'arena d'acqua. Così sarà riqualificata l'area compresa tra viale Rimembranza e corso De Rege, denominata area strategica "Ca di rat". Il programma di interventi è stato approvato mercoledÏ dal Consiglio comunale, con alcune critiche: soprattutto sui parcheggi.

a pagina 8

 

 

PRESENTATO L'INTERVENTO SULL'AREA TRA VIALE RIMEMBRANZA E CORSO DE REGE

Novanta alloggi intorno all'arena

Le costruzioni rievocheranno la struttura dell'anfiteatro romano

Tre grandi blocchi con superfici residenziali e commerciali a fare da cornice al parco archeologico, a cui si accederà attraverso due piazze; poi giardini e, pure, un'arena d'acqua. Così sarà riqualificata l'area compresa tra viale Rimembranza e corso De Rege, denominata area strategica "Ca di rat. Il programma integrato di intervento è stato approvato mercoledì pomeriggio dal consiglio comunale. La discussione è stata aperta dal sindaco Andrea Corsaro: "L'intervento -ha esordito - è mirato a riportare alla luce l'anfiteatro romano di Vercelli (che, da una stima della Sovrintendenza per i beni archeologici, era in grado di accogliere 18mila spettatori), con l'allestimento di un parco e il recupero dell'area compresa tra viale Rimembranza e corso De Rege, oggi una bruttura. Si realizzeranno un giardino aperto al pubblico e parcheggi per risolvere, almeno in parte, l'esigenza di posti auto nella zona. Poi un annuncio: "Obiettivo finale sarà un percorso della Vercelli romana che comprenderà le terme del seminario e l'area accanto al tribunale, nonché il museo Leone. Con la Sovrintendenza c'è già l'accordo che tutto ciò che verrà rinvenuto a Vercelli resterà a Vercelli. Infine il sindaco ha precisato che "i costi, attraverso una convenzione con i privati, verranno sostenuti con gli oneri di urbanizzazione. La parola è quindi passata all'architetto Liliana Patriarca, direttore ara del settore Sviluppo urbano del Comune."All'interno dell'isolato compreso tra viale Rimembranza e corso De Rege verrà in parte ricostruito l'anfiteatro. Il progetto, su disegno dello studio Isola di Torino, prevede tre campi di interventi a carattere privato, per una superficie complessiva di circa 12mila mq tra residenziali e commerciali (questi ultimi al piano terra). Un quarto ambito è a carattere privato, con due elementi a piazza, uno verso viale Rimembranza, l'altro verso corso De Rege. Per quanto riguarda le residenze, gli edifici (che conterranno 90 appartamenti) non potranno avere più di otto piani e la costruzione sarà a scalare, per rievocare gli spazi dell'anfiteatro; inoltre le facciate dovranno essere in mattoni paramano". Intervento importante sarà lo spostamento della roggia Molinara:"E sarà depurata la parte che attraverserà lo spazio pubblico -precisa l'architetto -. Il valore degli interventi èdi 2 milioni 400mila euro". Tra le opere a uso pubblico, oltre alle due piazze, anche aree prato, ambulacri, l'impianto di depurazione a monte del canale, la sistemazione a giardino della parte dello stesso canale dismesso. Nel parco archeologico, costruito attorno all'ellisse della platea dell'anfiteatro, ci sarà un'arena di acqua, che potrà essere svuotata per ospitare spettacoli o manifestazioni. Diversi gli interventi che hanno seguito la presentazione del progetto. [...]

 

LA SESIA 20/3/2009 p.8

CA' DI RAT

C'è chi protegge i reperti?

La volontà di circoscrivere il vincolo archeologico, che attualmente tutela tutta l'area, ma anche la mancanza di rassicurazioni sulla tutela dei reperti che verranno rinvenuti e la contrarietà alla scelta di rimettere gli oneri di urbanizzazione alle aziende private per la realizzazione delle opere pubbliche. Questi i principali motivi per cui il consiglio della terza circoscrizione ha deciso di non esprimere il proprio parere (necessario anche se non vincolante) sul programma di intervento relativo all'area denominata "Ca di rat". "Non ci è stato dato modo di confrontarci con i rappresentanti politici dell'amministrazione comunale per valutare le motivazioni politiche e le conseguenze dello stesso programma - spiegano i consiglieri della terza circoscrizione - quell'area fu sede di uno dei maggiori anfiteatri romani italiani - aggiungono - ma anche di un complesso architettonico costituito da un teatro, un ippodromo e una serie di edifici strumentali all'attività dell'arena. Inoltre -concludono i consiglieri -non riteniamo di essere stati messi nelle condizioni di conoscenza e informazione sufficienti per acquisire gli elementi minimi necessari a esprimere un parere.

 

22-03-2009, LA STAMPA, pag.66

 

ANFITEATRO DI VERCELLI.

IL PIU' GRANDE D'ITALIA

Via al progetto di recupero dell'anfiteatro romano.

Il costo dell'opera dell'area sara' finanziato da enti privati e pubblici

GLORIA POZZO

Trasformare un'area degradata in un polo di attrazione turistica unico. L'anfiteatro romano di Vercelli e' uno dei piu' grandi d'Italia (il suo ellisse supera di 50 metri quello di Verona), e la stessa Soprintendenza per i beni archeologici del Piemonte lo ha definito il proprio fiore all'occhiello. Ora, con l'approvazione in Consiglio comunale del progetto di recupero dell'intera area tra viale Rimembranza e corso de Rege (Ca' da rat compresa), si delinea il completo recupero della Vercelli romana: ´Insieme alle terme rinvenute nell'area del seminario, al Museo Leone e al museo civico archeologico che sara' realizzato nella manica medievale di Santa Chiara, il percorso archeologico sara' completo: anche perche' tutto quanto recuperato restera' a Vercelli. Nonostante l'area sia stata saccheggiata nel corso dei secoli (alcune pietre dell'anfiteatro furono addirittura utilizzate per la costruzione della facciata del S. Andrea), ci sono gia' stati dei ritrovamenti definiti strepitosi. La tutela dei reperti non e' in discussione - aggiunge Corsaro - tutto viene svolto sotto la strettissima vigilanza della Soprintenza. Il progetto complessivo per il recupero dell'area, realizzato dallo studio Isola di Torino, sara' in parte privato (con la realizzazione di tre blocchi con superfici residenziali e commerciali e aree di verde) e in parte pubblico (il parco archeologico dove verra' recuperato l'anfiteatro, con tanto di un'arena che potra' essere riempita d'acqua e svuotata in caso di rappresentazioni ed eventi e la depurazione del tratto della roggia Molinara che lo attraversa) e avra' un valore di 2 milioni 400 mila euro: La parte pubblica - precisa il sindaco Andrea Corsaro - sara' realizzata grazie al milione e 220 mila euro che i privati verseranno come oneri di urbanizzazione. La parte residenziale prevede la realizzazione di 90 alloggi e di 200 posti auto sotterranei. Il parco sara' accessibile sia da viale Rimembranza che da corso de Rege: le due piazze d'accesso, le aree verdi e gli ambulacri saranno realizzate privatamente a uso pubblico.

 

LA SESIA 24/3/2009 p. 6

Saranno palazzoni, di certo non un parco archeologico.

Altro che riportare alla luce l'anfiteatro romano di Vercelli, così come annunciato dal sindaco nel suo intervento in apertura di consiglio comunale. Guardando gli elaborati dei progettisti, che, come al solito, provengono da altre città, si scopre una realtà ben diversa. Soggetti privati, su un'area di grande interesse storico e archeologico, realizzeranno, come nella Vercelli degli anni '50, dei palazzoni da 90 alloggi, mentre l'anfiteatro rimarrà invisibile al pubblico. Esattamente come lo è oggi. Con una lettera inviata a tutti i consiglieri regionali e al parlamentare Beppe Giulietti, Società Futura va all'attacco del progetto di riqualificazione urbanistica "Ca di Rat" approvato mercoledì dal consiglio comunale. Un progetto giudicato dal gruppo che fa capo a Dario Roasio, Marco Veronese e Paolo Sollier, più un'operazione immobiliare vantaggiosa per i costruttori che come un intervento di valorizzazione di un patrimonio artistico finora rimasto nascosto. Il tutto perché, riducendo la zona di vincolo archeologico, così come previsto dal progetto dello studio Isola di Torino, gli edifici residenziali a terrazze che dovrebbero ricordare l'anfiteatro sorgeranno proprio a ridosso della parte interrata della struttura in cui ancora sono presenti le cavee, scrivono Veronese, Roasio e gli altri esponenti di Società Futura. Con l'aiuto di parlamentari e consiglieri regionali, il gruppo spera di ottenere una revisione del via libera da parte della Sovrintendenza. Realizzare un parco archeologico significa investire risorse per recuperare tutto ciò che rimane dell'anfiteatro e mettere il monumento a disposizione della città e dei turisti libero da ogni ostacolo - prosegue il documento dei grillini -. Vi immaginate l'anfiteatro di Gubbio circondato da gallerie commerciali e condomini? Sarebbe una cosa da far rabbrividire chiunque. Tranne i vercellesi e i loro amministratori, evidentemente. Dal gruppo stoccate anche alla minoranza, accusata di aver valutato troppo distrattamente la reale portata dell'intervento e di aver concentrato le sole osservazioni di peso sul problema dei parcheggi e sul sovraccarico urbanistico di quella zona. Se questa è l'opposizione - è il commento di Società Futura - allora non stupiamoci se Corsaro vincerà nuovamente le elezioni. Applausi, invece, ai consiglieri di circoscrizione, i soli secondo Roasio e colleghi, ad aver dato un parere negativo supportato da motivazioni serie che condividiamo. Speriamo di iniziare con loro una battaglia per fermare questo scempio del patrimonio archeologico e storico cittadino.

f.r.

 

02-04-2009, LA STAMPA, VERCELLI, pag.51

GLORIA POZZO

VERCELLI

[...] Battaglia solo di Societa' Futura, da subito, quella per bloccare il piano edilizio nell'area dell'anfiteatro: "L'onorevole Giulietti presentera' presto un'interrogazione sull'atteggiamento della Sovrintendenza: e' impensabile permettere una speculazione edilizia privata su un'area cosi' ricca di reperti, che non vedrebbero mai la luce. E nel frattempo anche la domus vicino al tribunale continua a restare sepolta. Interesseremo anche la Regione". [...]

 

 

"S.P.Q.R.: Sono Palazzi Questi Ruderi?"

La situazione era seguita molto attentamente sul sito http://blog.societafutura.com/

con successivi interventi anche di "esperti"

"S.P.Q.R.: Sono Persuasivi Questi Ruderi?"

"Sono Perplessi Quei Regionali" ecc.

Poi tutti i testi sono stati raccolti in http://societafutura00com.registerblog.splinder.com/tag/anfiteatro

 

 

10-06-2009, STAMPA, NAZIONALE, pag. 53

VERCELLI Dubbi sul recupero dell'anfiteatro Il progetto di recupero dell'anfiteatro romano, nella zona di viale Rimembranza, approvato dal Comune fa storcere il naso agli esperti locali di archeologia, che lo considerano troppo ´hollywoodianoª. Gianni SOMMO suggerisce all'amministrazione comunale un progetto ben piu' sobrio di quello redatto da uno studio professionale torinese.

 

10-06-2009, STAMPA, BIELLA, pag. 68

APPELLO A CORSARO. ´BISOGNA ESCOGITARE UNA SOLUZIONE PIU' SOBRIA

''Anfiteatro troppo hollywoodiano'' Il maggior esperto di archeologia di Vercelli interviene sul progetto del Comune

L'anfiteatro di VERCELLI e' uno dei piu' grandi d'Italia, e la stessa Soprintendenza per i beni archeologici lo ha definito il proprio fiore all'occhiello. Il progetto per il recupero dell'area, dello studio Isola di Torino, e' in parte privato (superfici residenziali e commerciali e aree verdi) e in parte pubblico (il parco archeologico e la depurazione del tratto di roggia che lo attraversa) e avra' un costo di 2 milioni 400 mila euro.

GLORIA POZZO Vercelli

Riconfermata con il botto, l'amministrazione Corsaro ha in cantiere una serie di progetti ambiziosi: il Museo dello Sport, la scuola di design, il recupero di edifici storici e il rilancio di Vercelli come polo archeologico. Quest'ultimo progetto comprende, oltre all'apertura di un museo civico dedicato al patrimonio archeologico vercellese, il recupero dell'anfiteatro romano nell'area tra viale Rimembranza, corso De Rege, corso Salamano e via Massaua. Dopo i rappresentanti di Societa' Futura, pero', anche uno studioso vercellese esprime ora alcune perplessita'. ´Vorrei che questa amministrazione si facesse un esame di coscienza prima di dare il via ai lavori, pensando a quanto fatto di buono fino ad ora. A parlare e' Giovanni Sommo, curatore del sito ArcheoVercelli.it ed esperto di archeologia vercellese. Che ha deciso di dire la sua sul progetto di recupero edilizio presentato e approvato dal Comune. ´Era il momento, dopo decenni di oblio, di mettere mano all'anfiteatro. Si e' pensato a un'area da destinarsi a parco archeologico insieme alla ''domus'' di Santo Stefano nei pressi del Tribunale e alle terme. Fin qui tutto bene. Ma il progetto per l'area dell'anfiteatro e' una caricatura di parco archeologico che sembra uscita da un set hollywoodiano, con una futuristica reinterpretazione della struttura virtuale di un'arena, con vasca centrale allagabile, contornata da palazzi di otto piani a gradinataª. Una vicenda che, secondo Sommo, ´ricorda da vicino quella della ristrutturazione di piazza Cavour e del Broletto da parte dell'amministrazione Bagnasco, ma forse ´non suscita grandi dibattiti perche' non tocca il centro storico. La valutazione di Sommo si fonda soprattutto su questioni tecniche: ´Il progetto degli architetti torinesi non e' di per se' brutto o del tutto privo di pregi estetici. Ma la struttura volumetrica dell'antico monumento e' sovradimensionata a fronte di pochi resti di fondazioni in ciottoli. Avrei preferito vedere i resti contornati da una sobria area verde e non sovrastati da strutture tanto grandiose. Dal punto di vista della tutela archeologica, poi, i resti di strutture di fondazione, quindi sotterranee, non richiedono tassativamente di essere lasciate alla luce. Piu' importante la documentazione della pianta e della cronologia del monumento, con aree eventualmente sigillate per possibili futuri scavi. E' anche probabile che intorno all'anfiteatro esistessero altri edifici: ´Le costruzioni previste certamente porteranno a nuovi ritrovamenti e la Sovrintendenza potra' decidere se tenerli in vista nei sotterranei o se, una volta documentati, potranno essere asportati o cementificati. La soluzione migliore, secondo Sommo, sarebbe appellarsi alla sobrieta': ´Nel pieno centro di Novara si possono vedere i resti di una torre altomedievale, forse di origine tardoromana, coperti da una lastra di vetro con didascalie. Un piccolo monumento archeologico inserito nell'arredo urbano. Li' non hanno ricostruito la torre in legno e acciaio. E' una questione di gusti. Il vero problema e' quanto ci costa. Non vorrei che con i fondi spesi per le strutture in legno di un anfiteatro immaginario si sarebbe potuto fare qualche cosa di sobrio sia per l'anfiteatro che per la domus da decenni coperta da lamiere.

 

16 giugno 2009

La Vercelli romana. Comunicato stampa di "Italia Nostra" Vercelli atto ad avallarne "l'impegno" e il totale controllo della situazione.

http://www.italianostra.org/notizie/materiali/images/pm_vercelli.pdf

VercelliOggi 23 agosto 2009

Decisamente poco centrato il discorso di VercelliOggi su Meropola e le trecento torri che rendono normale che vi sia l'anfiteatro a Vercelli e che sia "il più grande d'Italia". Questi vaneggiamenti non contribuiscono certo a informare correttamente i cittadini.

http://www.vercellicentro.it/dett_news.asp?id=2681

 

18-09-2009, STAMPA, BIELLA, pag.75

''Salvate il sito archeologico dai parcheggi sotterranei'' il caso

GLO. PO. VERCELLI Italia Nostra interviene sull'anfiteatro

Cavallo di battaglia del movimento 'Societa' Futura' e oggetto di osservazioni anche da parte di uno studioso di archeologia vercellese, il recupero dell'Anfiteatro sepolto sotto la ´Ca' da Rat' torna al centro delle polemiche. Le osservazioni, presentate al Comune di Vercelli, arrivano questa volta dalla sezione vercellese di Italia Nostra e dal suo presidente Giovanni Reina. Che sottolinea come ´alcuni aspetti formali della procedura seguita per l'approvazione del programma di riqualificazione urbanistica siano carenti di documentazione, e quindi debbano essere ripresi e integrati'. Ma questa non e' una novita'. In Regione, anche a seguito di un'interrogazione del consigliere Mariano Turigliatto, la Commissione per la tutela e la valorizzazione dei beni culturali ed ambientali ha sospeso a fine agosto l'iter del progetto, richiedendo alcuni approfondimenti tecnici prima del pronunciamento definitivo. Materiale subito inviato dal settore urbanistico del Comune. Ma le osservazioni di Reina non si fermano qui. ´L'intervento avrebbe notevoli ripercussioni sull'ambiente circostante, e forse richiederebbe l'attivazione delle procedura di valutazione di impatto ambientale' . Quello che non va, secondo Reina, sarebbero i ´nuovi volumiª che contornerebbero l'area dell'Anfiteatro: ´Sbandierare il concetto di un Anfiteatro con dimensioni superiori a quelle dell'Arena di Verona pare in contrasto con le limitazioni oggettive che, consentendo le edificazioni previste, di fatto verranno poste alla fruizione dello stesso Anfiteatro'. Bisognerebbe poi ´adottare misure idonee a garantire il recupero dei reperti archeologici presenti sull'area', cosi' come ´non sembra opportuna la previsione di realizzare parcheggi sotterranei in una zona che potrebbe ancora riservare sorprese archeologiche'. ´Italia Nostra - scrive Reina - intende affrontare il problema in modo propositivo per suscitare un dibattito che sinora non c'e' stato, e propone di uscire da una limitata visione provincialistica e pensare in grande, liberando il monumento. Si potrebbero garantire gli interessi dei privati che dovrebbero costruire con lo spostamento delle nuove edificazioni in altre zone, eventualmente anche con premi volumetrici, e guardare alla esperienze di altre citta' che hanno isolato i loro monumenti'. Ipotesi, questa, gia' proposta da Giovanni Sommo, curatore del sito ArcheoVercelli.it ed esperto di archeologia vercellese.

20-09-2009, STAMPA, VERCELLI, pag.62

La posta dei lettori. Via Duchessa Jolanda 20; e-mail vercelli@lastampa.it

Non fermate i progetti dell'Anfiteatro. Nel 1975, giovane consigliere comunale, la mia prima interpellanza fu per chiedere un progetto per tirar fuori l'Anfiteatro. La risposta fu che erano ´quat ciapeliª. Quattro cocci. Per decenni ho accompagnato sindaci, assessori ed ´espertiª a toccare con mano i muri imponenti chiamati ´quat ciapeliª e (allora) ignorati dalla Sovrintendenza. Finche' questo sindaco non l'ha inserito tra le proprie priorita': un monumento straordinario capace di restituirci una nuova dimensione di Vercelli. In realta' come ho gia' detto all'impresa - io temo che i privati possano essere stati mandati allo sbaraglio, come gia' si fece circa 18 anni fa. Perche' spesso funziona cosi': la Sovrintendenza non analizza a fondo le aree archeologiche, cosi' quando uno entra con le ruspe e trova reperti, o li segnala e viene fermato (anche fino al fallimento), oppure non avverte e distrugge tutto. Stavolta la Sovrintendenza ha fatto tutte le ricerche attorno per non esporre l'impresa a troppi rischi di altri ritrovamenti oltre all'ANFITEATRO? Lo spero. Di sicuro in questo caso e' solo l'impresa che rischia, nelle zone considerate edificabili, e lo sa. E in ogni caso tutta l'area finalmente e' controllatissima. Ecco perche' e' una follia, quando sedicenti ´difensori' dell'Anfiteatro cercano di bloccare il progetto usando cavilli insignificanti, compresa una insensata Commissione regionale capace solo di frenare chiedendo piu' foto. E dopo le foto i rendering. E poi chissa' cosa. E dopo un po' saranno al punto di prima: cartacce insensate perche' il senso lo si scopre solo scavando. Certo sarebbe meglio concambiare l'area: dare al privato spazi diversi e fare uno scavo come si deve. Ma in Italia e' utopia. E allora i sedicenti difensori di carta dell'Anfiteatro la smettano: l'area e' sotto controllo, l'Anfiteatro non rischia. In caso di altri ritrovamenti si potra' magari indennizzare l'impresa. Questo progetto e' un buon compromesso: non e' il massimo teorico, utopico, ma e' bello. Ed e' una manna per Vercelli. Di piu': questo progetto ci esortera' a riscoprire gli altri tesori nascosti come l'Anfiteatro. Che aspettano solo, pazienti, che la smettiamo di parlare. E di frenare.

MARCO REIS Vercelli

 

12-11-2009, STAMPA, VERCELLI, pag.56

La Posta dei lettori. Via Duchessa Jolanda 20; e-mail vercelli@lastampa.it

Opinabili progetti attorno all'anfiteatro

Pare che a nessuno, salvo che a Marco Reis (Posta dei lettori 20/9), piaccia il mega progetto dell'anfiteatro con ´arena d'acquaª, palazzi e strutture lignee e parcheggi sotterranei, (manco fossimo a New York). Fino ad ora si sono espressi, oltre a Societa' Futura, solo gli organi di Italia Nostra. Mancano, pero', purtroppo, ancora parecchi soggetti all'appello tra coloro che si occupano di Vercelli e del suo patrimonio. Speriamo di avere anche da loro qualche impressione. Tuttavia vorrei tornare sull'argomento per dire che le parole di Reis nella sua recente lettera non mancano di senso, se teniamo conto dei suoi passati coinvolgimenti con l'anfiteatro che egli stesso ricorda. Infatti sarebbe proprio tempo che il monumento si potesse vedere e divenisse fruibile simbolo dell'antica citta' insieme con il Museo. In fondo Reis ci invita a non ostacolare il progetto in quanto, se ho ben capito, comunque tutto cio' che emergera' sara' oggetto di costose varianti e di interruzioni di cantiere che sarebbero a carico degli imprenditori coinvolti. Resta il fatto che il monumento e l'area archeologica sarebbero incastonati in quella struttura che puo' piacere o meno ma che non trova oggettivamente riscontri nel ´trattamentoª altrove riservato agli anfiteatri romani e che costituirebbe un imbarazzante unicum nel panorama dell'archeologia romana. Va quindi sciolto il nodo estetico ed urbanistico che, lasciando da parte ostacoli ideologici, e' solo una questione di gusto e di sobrieta'. La responsabilita' del monumento e' e rimane della Soprintendenza competente che deve gestire i lavori di scavo ma che forse non entrera' nel merito urbanistico ed estetico. Come ho gia' avuto modo di sottolineare non e' detto che tutte le strutture che emergeranno siano atte alla conservazione in luce e, come gia' avvenuto, strati scavati e documentati possono essere asportati definitivamente o protetti e interrati. Lasciamo quindi alla Soprintendenza cio' che le compete e chiediamoci, come vercellesi, se preferiremmo un'area verde di rispetto con quanto dell'anfiteatro sara' possibile conservare o un complesso di edifici residenziali di otto piani con strutture lignee a ricordare la probabile forma del monumento, vasca in cemento con acqua in luogo della cavea e qualche alberello. Qualunque sia il risultato del plebiscito devo pero' ritenere che le intime ragioni del progetto degli Amministratori committenti siano essenzialmente realistiche, in poche parole economiche, e non solo estetiche. Per loro si tratta di conciliare l'esigenza archeologica con le casse del Comune e con l'altissimo valore delle aree edificabili della zona. Dunque partono da una premessa diversa dalla nostra, dedicata a trovare la soluzione di compromesso fra economia e archeologia. Anche se un compromesso fra il punto di vista di Reis e l'invito di Italia Nostra a isolare i resti sembrerebbe ancora possibile, ritengo che Reis non abbia tutti i torti a chiederci di lasciar fare e sperare che le imprese coinvolte non abbiano poi a dolersene, con il rischio di lavori eternamente interrotti (vedi Domus di S. Stefano). Potrebbe uscirne un progetto radicalmente ridimensionato e, appunto, di compromesso. Analogamente all'anfiteatro, anche per il costituendo Museo Archeologico non vorrei che si percorresse la via del progetto di compromesso e di corto respiro, con situazioni del tipo ´Museo Archeologico con annessa scuola e uffici'. Vercelli non lo meriterebbe. Il Museo Archeologico che ci spetta e' uno dei piu' importanti del Piemonte e non dovra' ne' essere sottodimensionato in una sede condivisa, ne' ripetere la brutta esperienza del secolo XIX con una istituzione puramente virtuale in poche stanzette polverose, destinate all'oblio al primo cambiamento di vento. Altrimenti forse si farebbe meglio a lasciar perdere. Inoltre da tempo chiediamo che il Museo sia intitolato a Luigi Bruzza che il Museo lo volle gia' alla meta' dell'Ottocento, ma con una municipalita', allora, dal braccio cortissimo.

GIOVANNI SOMMO Archeovercelli.it

 

La Stampa 4 febbraio 2010, p. 57

GLORIA POZZO

Si al progetto dal Consiglio comunale

Sparisce la "Ca' da rat" e risorge l'anfiteatro romano

Via libera al progetto di recupero dell'anfiteatro e di tutta l'area della "Ca' da rat". Il Consiglio comunale ha approvato ieri l'ultimo passaggio del lungo iter burocratico, e mentre una delle storiche brutture della città è pronta a sparire, un importante pezzo di storia è pronto a riemergere.

"L'area - spiega il sindaco - E' rimasta bloccata per cosÏ tanto tempo perchè vi insistevano ben diciannove proprietà, con le relative volumetrie edificatorie. Non è stato semplice mettere tutti d'accordo". Il progetto preparato dai tecnici dello studio Isola di Torino ha però convinto non solo la giunta e i proprietari, ma anche la Commissione regionale per la valorizzazione dei beni culturali e ambientali. Che dopo una richiesta di integrazioni ha apprezzato "lo spirito conduttore del progetto, estremamente attento alla ricostruzione della forma originale e della raffigurazione virtuale dell'antico anfiteatro romano preesistente". Gradite anche "la ricostruzione della sagoma costituente le gradinate" e "la realizzazione delle quinte sceniche di mitigazione visiva dell'ambiente edilizio circostante".

Proprio l'ambiente edilizio circostante, parte integrante del progetto (E' grazie al denaro ricavato dagli oneri di urbanizzazione, 1 milione 220 mila euro, che sarà realizzata la parte "pubblica" del progetto, ndr), E' da subito stato al centro di polemiche e perplessità da parte di associazioni ambientaliste, cittadini e in parte della minoranza.Il progetto complessivo per il recupero dell'area sarà infatti in parte privato (con la realizzazione di tre blocchi con superfici residenziali e commerciali e aree di verde) e in parte pubblico (il parco archeologico dove verrà recuperato l'anfiteatro - con tanto di arena che potrà essere riempita d'acqua e svuotata in caso di rappresentazioni ed eventi - e la depurazione del tratto della roggia Molinara che lo attraversa) e avrà un valore complessivo di 2 milioni 400 mila euro. La parte residenziale prevede la realizzazione di 90 alloggi e di 200 posti auto sotterranei. Il parco sarà accessibile sia da viale Rimembranza che da corso de Rege: le due piazze d'accesso, le aree verdi e gli ambulacri saranno realizzate privatamente a uso pubblico.Alle perplessità di alcuni rappresentanti del "Centro studi ricerche storiche e archeologiche", che hanno distribuito volantini che parlavano di "spoglio di reperti che sai antichi che come al solito andranno a riempire i magazzini di Torino" e di "resti dell'anfiteatro sommersi da palazzoni moderni", il sindaco ha risposto in aula: "Come noto tutto quanto rinvenuto andrà a costituire il nuovo museo archeologico, e stiamo anche occupandoci della restituzione di parecchi reperti vercellesi. La parte elevata dell'anfiteatro, come noto, non esiste più, ma sarà restituita in tutta la sua potenza dalla ricostruzione ideata dallo studio Isola".Diversi anche i dubbi sollevati dalle file della minoranza, dalla mancanza di parcheggi pubblici alla gestione dell'impianto di depurazione della roggia Molinara, fino all'incertezza sul fatto che il progetto fosse il migliore possibile: "Non sappiamo che cosa ci sia davvero sotto l'anfiteatro, cosa gli scavi potrebbero ancora portare alla luce". Il parere positivo della Regione e il vincolo della Soprintendenza (nel caso in cui emergessero ritrovamenti significativi i lavori sarebbero bloccati) hanno però evitato la sfilza di voti contrari.La votazione si è conlusa così con 22 voti favorevoli, 1 contrario (Nulli Rosso del Pd) e otto astensioni. Cannata, indipendente del gruppo della Lega, non partecipa al voto e lascia l'aula definendo l'operazione "un obbrobrio". Sarà forse l'unico a non partecipare alla visita di gruppo dell'area proposta dal sindaco a tutti i consiglieri: "Venite a vedere con i vostri occhi, capirete di cosa stiamo parlando. Quella che fino ad oggi Ë stata una vergognosa discarica renderà conto di cos'era questo straordinario anfiteatro del 100 dopo Cristo, in grado di ospitare 18 mila spettatori".

 Immediate reazioni e note di disappunto di "Societàfutura" che si è battuta anche contro il disinteresse dei concittadini (del resto comprensibile nel contesto attuale).

http://societafutura00com.registerblog.splinder.com/tag/anfiteatro

 

Ora ci attendiamo un'utile mediazione della Soprintendenza Archeologica fra gli interessi dei costruttori e le esigenze di tutela dell'area archeologica che, va ricordato, non presenta strutture in elevato la cui conservazione sia imprescindibile ma che potrebbe riservare non poche sorprese quanto a materiali archeologici e documentazione dell'articolazione del complesso architettonico.

 

 
Le Terme

04-08-1998, LA STAMPA, TORINO, pag.34

IN BREVE Giardino del seminario e' un sito archeologico

VERCELLI. Importanti ritrovamenti archeologici nel giardino del seminario arcivescovile durante gli scavi per la realizzazione di garage sotterranei. Sono tornati alla luce abitazioni basso-medievali con testimonianze di vita quotidiana, sepolture del VI-VII secolo e infine, negli strati piu' profondi del terreno, i resti di una basilica paleocristiana che probabilmente risale alla prima meta' del IV secolo.

 

Sullo sfondo il poderoso muro di fondazione delle terme (?) in conglomerato cementizio con tracce delle assi di armatura.

 

 Da La Stampa 11 luglio 2006 p. 37