The Viscontean castle
The Viscontean Castle Matteo Visconti built the present castle in 1290, maybe on some pre-existing ruins, which preserves its square basement and towers at the corners, even if it was refreshed by the Savoia family and then by the commune. The pre-existing communal walls exerted a remarkable influence on the plant of the castle, in fact the fortification was built on them. The north-east tower rose along the urban walls while the south-east tower was probably used to join the castle to the near triangular space between the urban walls and the internal fenced structure. Along the eastern side there was a small tower that has been destroyed. However, this tower was engraved on the wooden choir of S. Andrea realized after 1511, in which it is represented the oriental side of the castle of Vercelli. The accuracy of the engraving confirms the presence of a double wall between the two towers and a connection between the urban walls and the external tower. The entrances were three, with drawbridges, as a wide ditch surrounded the castle. The entrance on the southern side is still in use, the one on the western side is now walled up and the smallest one, on the southern-eastern side, probably gave way to the narrow passage between the urban walls and the castle fortification. There were some other buildings against the southern and western side of the castle until the refreshments of the XVIII century, such as "castrense chapel", "palatium" and a "watch tower" which are still visible in "Theatrum sabaudiae", engraving dated back to the XVII century. On the back side the internal plan was radically refurbished by the construction of corpi di fabbrica next to the walls of the fortification, except for the northern building. More recently, the big southern building was added and now it takes up a large part of the old court. This monument was firstly inhabited by the Visconti mayors until 1427 (when Filippo Maria Visconti ceded Vercelli to Amedeo VIII Savoia), then by the dukes themselves (who use the castle as a temporary residence) and finally by the governors of the town. The course of events around this monument are carefully analysed in the local studies. Here we want to point out the importance of the building from both architectural and archaeological point of view Now the castle is the head office of the tribunal and every project of refurbishment must consider the needs of its historical and archaeological features. The interest in the Visconti's castle of Vercelli is remarkable still today with reference to the local history and the archaeological discoveries of the last century in the northern ditch allow supposing the presence in this area of other remains, maybe connected to the "Domus" of S. Stefano. Finally, it is very important the interest in the interpretation of the various and complex architectonic phases, together with recent refurbishment, in order to obtain a documentation of the chronological evolution of the monument. |
Il castello visconteo
Nel 1290, forse su alcune rovine preesistenti, fu edificato da Matteo Visconti l'attuale castello, che conserva, nonostante le riedificazioni dovute poi ai Savoia e i piú recenti restauri, l'impianto quadrangolare originario, con torri quadrate agli angoli. Una notevole influenza sulla pianta del castello fu certamente esercitata dalle preesistenti mura comunali, alle quali la fortificazione venne addossata e collegata. La torre di nord est sorgeva sulla linea delle mura urbane e la torre piú esterna di sud est servì probabilmente a raccordare il castello all'esiguo spazio triangolare esistente fra le mura urbane e la struttura interna recintata. Lungo questo lato orientale era pure presente una bassa torre, ora non piú visibile, e riscontrabile nella tarsia cinquecentesca (v. disegno) del coro ligneo di S. Andrea, realizzato dopo il 1511, nella quale è raffigurato in modo alquanto realistico il castello di Vercelli, visto dal lato orientale. La fedeltà del disegno conferma la presenza di una doppia cortina fra le due torri di levante, la piú esterna delle quali si collega alle mura urbane. Gli ingressi erano tre, serviti da ponti levatoi, essendo il castello circondato su tre lati da un ampio fossato: uno, attualmente ancora in uso, sul lato meridionale, un altro, ora murato, sul lato di ponente, e da ultimo un piccolo ingresso nell'angolo sud orientale, che dava con ogni probabilità accesso alla strettoia fra le mura urbane e il recinto del castello. Addossate al lato di ponente e a quello meridionale erano, prima delle ricostruzioni ed ampliamenti posteriori al XVII secolo, alcuni fabbricati, fra i quali una cappella castrense, un palatium ed un corpo di guardia, ancora distinguibili nella veduta seicenteesca del Theatrum Sabaudiae (v. figura). Posteriormente la pianta interna venne radicalmente ristrutturata con la costruzione di corpi di fabbrica aderenti ai lati del quadrilatero, con eccezione per quello settentrionale, e con l'inserimento, piú recente, della grande struttura meridionale, occupante buona parte dell'antica corte. Le vicende del monumento, che ospitò dapprima i podestà viscontei fino al 1427, anno in cui Filippo Maria Visconti cedette Vercelli ad Amedeo VIII di Savoia, poi gli stessi duchi, che ne fecero la loro residenza temporanea, ed infine i governatori della città, sono ampiamente analizzate negli studi locali. Ciò che in questa sede ci preme sottolineare è l'interesse del monumento, sia pure pesantemente snaturato, sia sotto il profilo architettonico che archeologico. Non va dimenticato infatti che qualsiasi sia la futura destinazione del complesso ora occupato dagli uffici del Tribunale (v. foto aerea), ogni progetto di riattamento dovrà tener conto delle esigenze di lettura storica e archeologica. L'interesse del castello visconteo vercellese, anche in riferimento alla storia della città, è tuttora notevole ed i ritrovamenti archeologici del secolo scorso nel fossato a nord permettono di ipotizzare l'effettiva presenza nell'area di notevoli resti antichi, fors'anche legati alla domus di S. Stefano. Non trascurabile infine l'interesse della lettura delle complesse fasi architettoniche attraversate dalle strutture in elevato, da operarsi in parallelo ad eventuali lavori di riattamento, per una documentazione complessiva delle fasi costruttive ed una ricostruzione cronologica dell'evoluzione del monumento. gs
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