L'abbazia e ospedale di S. Andrea

 

 

Il complesso sorse fra il 1219 e il 1227 ad opera del cardinale Guala Bicchieri, figlio di un cavaliere templare e appartenente ad una delle maggiori famiglie vercellesi. Insigne giurista il cardinale fu in Inghilterra come nunzio di Innocenzo III e per i suoi servigi Enrico III gli donò, nel 1217, i beni della chiesa di Chesterton. Con tali ricchezze e con i beni di famiglia il cardinale fu in grado di erigere in breve tempo la chiesa dotandola di vasti beni fondiari.

La paternità del progetto è tuttora incerta, indubbiamente vi sono tracce dell'opera di Benedetto Antelami, cui è attribuita la lunetta del portale centrale. La torre campanaria è dei primi del Quattrocento, di pochi anni posteriore alla chiesa l'inizio della costruzione dell'ospedale antistante: il salone Dugentesco, primo nucleo dell'importante fondazione ospedaliera che occupava con i suoi complessi e cortili porticati di varie epoche, dal XV al XVIII secolo, una vasta area contigua. Purtroppo negli anni Sessanta del secolo scorso in gran parte delle costruzioni fu sconsideratamente abbattuta.

La basilica costituisce uno degli esempi di passaggio dal romanico lombardo al gotico cistercense.

Notevole la policromia e la struttura della facciata, la maestosità delle navate e la bellissima sala capitolare. All'interno è la tomba del primo abate Tommaso Gallo, canonico regolare di San Vittore di Parigi, chiamato a Vercelli dal cardinal Bicchieri per la sua fama di maestro di teologia. Il coro ligneo ad intarsio, dell'intagliatore cremonese Paolo Sacca, fu costruito dal 1511 al 1513. Il chiostro, posteriore alla costruzione della chiesa, mostra interventi quattrocenteschi e di primo '500.

Tutto il complesso, recentemente restaurato in facciata con abrasione anche drastica della superficie della pietra e con sostituzione di elementi danneggiati, presenta ancora, soprattutto nella zona absidale, evidenti necessità di consolidamento e di pulizia.
g.s.

 

 

 

 
 
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